Sanremo è sempre Sanremo, e su questo non ci piove. Non appena inizia a tirare aria di Festival e in tv si comincia a vedere lo spot, si scatena il dibattito: Sanremo sì o Sanremo no? Ennesima buffonata del carrozzone nazionale o momento identitario dell’italica tradizione? La divisione tra i “pro-festival” e i “Sanremo-haters” si verifica ovunque, tanto tra parenti e amici quanto a scuola o sul posto di lavoro, ed è così importante da far passare in secondo piano che i “Marò” non siano ancora tornati. So che chi ha deciso che tra il 9 e il 13 febbraio farà di tutto tranne che accendere la TV su Rai 1 ha le sue motivazioni, e non voglio sindacare. Mi rivolgo ai dubbiosi, a quelli che non hanno ancora trovato una posizione: mettete in stand by le serate su Netflix e lasciatevi prendere dal festival. Lo amerete, ecco perché:
1 – È un concentrato di momenti trash
Certamente nulla a che vedere con il trash di “The Lady” o di Barbara d’Urso, ma ogni anno almeno una chicca è assicurata. Precedenti illustri: la farfallina di Belen, la performance di Anna Oxa, Fiorello che bacia Del Noce, le minacce di suicidio dalla balaustra… e la finisco qui perché l’elenco potrebbe andare avanti a lungo.
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