Vorrei spezzare una lancia a favore di noi Haters
Ci etichettano così perchè diciamo la verità, perchè non riusciamo a gioire come gli ossessi quando esce l’ultimo album di “Mr-sono-sulla-cresta-dell-onda” anche se ci fa letteralmente cagare.
Non siamo groupie decerebrati che stanno lì, attaccati alle transenne con la bava alla bocca, pronti a farci propinare qualunque cosa in nome di una non meglio identificata “evoluzione della band”. Noi chiamiamo le cose con il loro nome soprattutto quando la cosiddetta “evoluzione” non è altro che un mero cedimento alle logiche commerciali delle major e del mercato; insomma, pane al pane, vino al vino. Per questo motivo questa rubrica vi dirà ciò che non vorrete sentirvi dire (se siete groupie) e ciò che invece darà soddisfazione ai vostri sfoghi interiori irrisolti (se siete haters).
Sarà il luogo in cui potrete trovare anche il vostro artista preferito sacrificato sull’altare della verità
Perchè diciamocelo francamente, soprattutto in questi tempi burrascosi dove il “money” acquista sempre maggior importanza rispetto alla buona musica, spesso anche alcuni dei nostri attuali idoli pubblicano cose immonde spacciandole per buona musica.
Sapete ad esempio cosa mi da fastidio da “principe degli Haters”? Che sedicenti conoscitori musicali utilizzino come bandiera per glorificare le stronzate che gli escono dalla bocca, la canzone più conosciuta di un determinato gruppo piuttosto che davvero quella più bella. Perciò questo articolo parlerà di questo.
Prendiamo “Smoke on the water”.
Alzi la mano chi di voi non la conosce. Bene, la conoscete tutti. Alzi la mano chi pensa sia la canzone più figa dei Deep Purple. Ok, voi potete chiudere il browser e dedicarvi al Sudoku.Partiamo dalla genesi: l’aneddoto dal quale è tratto il titolo della canzone è ovviamente in linea con tutti gli aneddoti (veri o presunti) che si affiancano alla stesura di pezzi di successo. In breve: i Deep Purple dovevano esibirsi in Svizzera, sono in albergo e dalla finestra della loro camera, vedono divampare un incendio dal luogo in cui si sta svolgendo il concerto di Frank Zappa. Loro, magari convinti fosse stato il vecchio Frank a bruciare qualche chitarra per gioco, vedono il fumo che si riflette sul lago e cosa si inventano? Una canzone. Titolo? “Smoke-on-the-water”. Che colpo di genio, eh? (si, sono ironico). A questo punto succede che Ritchie Blackmore prende la sua chitarra, mette in fila quattro accordi e crea uno dei riff più famosi della storia del rock. Ripeto: uno dei riff più famosi della storia del rock. Altro che quello di Black Night (quello sì che spacca).
Dite che anche un bambino di 10 anni con una chitarra in mano avrebbe potuto inventarsi un riff così semplice?
Eh, cari miei, misteri del rock. Così come resta un mistero come canzoni come “Higway Star” ma soprattutto “Space Truckin” (sempre estratte dallo stesso album “Machine Head”), siano costantemente ignorate preferendo la banale monotonia di “Smoke on the Water”. Purtroppo non lo avremo mai risposte a questo quesito ma almeno – dopo aver letto questo articolo – saprete cosa rispondere ai prossimi bimbiminchia che dei Deep Purple dimostrano di saperne quanto ne sanno di medicina nucleare. E se ancora non fossero convinti, ditegli di ascoltare “Hush” per farsi un’idea di cosa stanno parlando. See you next time, Haters.
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