Gli U2 si esibiscono in una delle date del “PopMart Tour” al Kosevo Stadion di Sarajevo, città ancora sconvolta dalla guerra appena terminata.
Era il 23 settembre del 1997
Sebbene vennero criticati per questa loro scelta di unire la realtà di una guerra sanguinaria con lo svago di un concerto rock, la band promise nel 1993 ai cittadini della città assediata dal fuoco serbo che, una volta terminate le ostilità, vi sarebbero venuti per fare un concerto. L’occasione capitò col PopMart Tour quando gli U2 riuscirono ad esibirsi a Sarajevo, nello stadio che solo tredici anni prima aveva ospitato i Giochi olimpici invernali del 1984.
Per stabilire la sicurezza all’interno dello stadio, visto che i 45.000 biglietti vennero acquistati da tutte le etnie in guerra fino a due anni prima, l’ONU stazionò diversi caschi blu per prevenire problemi di ordine pubblico. La scaletta del concerto era quella tipo di tutti i concerti del tour, se non che Bono quel giorno ebbe gravi problemi alla voce che misero in dubbio lo svolgimento del concerto. A fine concerto, Bono s’appellò alla volontà pacifica del popolo bosniaco, asserendo che “essere uniti è una grande cosa. Ma rispettare le differenze è una cosa ancora più grande”.
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